Il miele monoflora ha una netta prevalenza di miele ottenuto dalla specifica fioritura, con la presenza minima anche di altre fioriture, dato che le api si muovono dal loro alveare a raggiera, testano i fiori, e scelgono quelli appetibili e comodi da raggiungere.

Si tratta di un miele che richiede da parte dell’apicoltore un impegno considerevole, perché il prodotto da ottenere deve essere relativo ad una singola varietà floreale, e questo richiede il raggiungimento di tre fattori importanti:
- Arnia in piena forma: l’apicoltore deve sincerarsi di arrivare con la famiglia di api ben popolata e in forma, esattamente nel momento di inizio della fioritura.
- Scelta dei luoghi: l’apicoltore deve sapere quali sono i pascoli migliori, cioè i luoghi più adatti per mettere a disposizione delle api almeno decine di ettari nei quali prevalga la specifica fioritura di interesse (acacia, castagno, girasole, coriandolo, erba medica e altri)
- Condizioni meteo: durante le due/tre settimane di fioritura, a volte anche fino a un mese abbondante, le condizioni meteorologiche devono essere adatte; ci deve essere il sole, non troppo vento, non troppo freddo, in generale devono esserci le condizioni ambientali che permettono alle api di uscire e bottinare sui fiori. Il nettare che portano a casa nel giro di qualche giorno diventa così il miele monoflora
L’apicoltore deve controllare le api durante le settimane di raccolta. Alla fine del periodo di fioritura è necessario controllare il melario, che era inizialmente vuoto, e che ora contiene il miele ottenuto dalla fioritura specifica. L’apicoltore assaggia il miele, per riscontrare il sapore tipico del miele specifico monoflora che si intendeva ottenere.
Ogni miele monoflora nasce quindi dall’alchimia che noi di Storie di Mieli creiamo con questi tre fattori, e dall’impegno che è dietro ad ogni miele monoflora. Per portare le api nel luogo giusto al momento giusto l’apicoltore effettua il nomadismo, spostando quindi le api da un luogo ad uno differente.
Il nomadismo viene fatto la sera, al tramonto, perché è il momento nel quale tutte le api sono all’interno dell’arnia che viene trasportata nel nuovo luogo. Per effettuare il trasferimento, oltre alle ore di carico e scarico delle arnie, servono a volte anche diverse ore di viaggio per raggiungere nuova postazione dove predisporre l’apiario.
