Cera di opercolo di api biologiche

Cera purissima, ottenuta degli opercoli degli alveari di Storie di Mieli, situati nell’appennino Bolognese, in località Castel di Casio.

Confezione da circa 100 grammi.

12,00 

La cera d'api è prodotta dalle ghiandole ceripare delle api operaie, che la secernono in piccole scaglie incolori dopo aver trasformato sostanze zuccherine come il miele e il nettare.

Le api usano questa cera per costruire i favi all'interno dei loro alveari. Appena costruiti, i favi sono bianchi, ma diventano gialli e, con il tempo, assumono una tonalità brunastra. La cera vergine, considerata la varietà più pregiata, si ottiene fondendo i favi in acqua calda. Questa cera ha un bel colore giallo dorato, un odore dolce e aromatico che ricorda il miele, non ha un sapore particolare e, se masticata, non si attacca ai denti. Al tatto, dà una leggera sensazione di unto.

Dal punto di vista chimico, la cera d'api è una miscela complessa di idrocarburi, esteri e acidi grassi. È una sostanza stabile e inerte che resiste all'azione degli acidi, alla fermentazione e all'ossidazione. È insolubile in acqua, ma solubile in sostanze come la benzina, il petrolio, l'alcol bollente e il cloroformio.

La cera è solida, ma diventa malleabile a circa 35°C e fonde tra i 62-65°C. Quando è fusa, può mescolarsi con sostanze grasse. La produzione di cera è un processo dispendioso per le api: per ogni grammo di cera prodotto, vengono consumati 7-10 grammi di miele.

Usi e Applicazioni

Da sempre la cera d'api è stata utilizzata per la fabbricazione di candele, unguenti e cosmetici. La cera d'api ha proprietà emollienti, idratanti, espettoranti, antidolorifiche e cicatrizzanti. È particolarmente indicata per dolori reumatici, artrite e lombalgie perché mantiene il calore a lungo. In caso di ustioni e ferite, crea uno strato protettivo asettico che permette ai tessuti di cicatrizzarsi senza contrazioni.

Le applicazioni della cera d'api spaziano dalla medicina, per la produzione di balsami, pomate, e cerotti, all'agricoltura, per innesti e la conservazione della frutta. Viene anche impiegata nell'industria dei mobili e della pelletteria per lucidanti e cere. Si utilizza per creare l'encausto, una sostanza pastosa per lucidare mobili e pavimenti in legno.

Nell'antichità, gli Egizi la usavano per l'imbalsamazione, mentre Greci e Romani la stendevano su tavolette per scriverci sopra. A causa della sua alta stabilità e della capacità di formare un film protettivo non occlusivo, è stata ampiamente utilizzata per secoli.

La raccolta della cera è sempre stata associata a quella del miele. L'estrazione può avvenire per pressatura o fusione dei favi. Il processo si basa sulla fusione della cera a caldo e sulla sua immiscibilità con l'acqua. Quando si lavora la cera, è preferibile scioglierla a bagnomaria. I recipienti per la fusione non devono essere di ferro, rame o zinco, poiché possono provocare reazioni dannose. Inoltre, l'acqua a contatto con la cera deve essere il più possibile priva di sali minerali per prevenire la saponificazione. Infine, il raffreddamento deve avvenire molto lentamente per permettere alla cera di decantare e separarsi completamente dalle impurità.